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"Perché abbiamo cominciato a chiamarlo Ponte del diavolo Dio lo sa". Così è scritto sulla Gazzetta Ticinese del 12 Gennaio 1929 nell'articolo dal titolo Il "ponte del diavolo e la strada internazionale di Gandria". Il cronista introduce il lettore ai toponimi della zona e continua informando che l'appalto per l'ampliamento del tratto di strada e del ponte che unisce Cassarate a Castagnola è stato affidato dal Consiglio di Stato Ticinese all'Impresa Ender di Cassarate. I lavori prevedevano allora il taglio di ben quattromila metri cubi di roccia dal promontorio soprastante il ponte e la salvaguardia dello stesso, ma quando si sia manifestato per la prima volta l'indemoniato, o il maligno, o ancora il diavolo buono dell'indagatore dell'incubo Dylan Dog, lo racconta Elena Wullschleger e Chiara Donelli-Cornaro, che il ponte lo percorre tutti i giorni, lo illustra.